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Indagato per furto di energia a Palermo, i Florio: "Chico Paladino non è discendente"

Nasce un caso sulla dinastia dei Florio. A pochi giorni dall'arresto (ai domiciliari) di Chico Paladino, definito erede della storica famiglia palermitana, per furto di energia elettrica all'interno del circolo nautico e della Tonnara Florio, e la successiva non convalida del fermo da parte del gip, arriva una lettera dell'avvocato Gianluca Giacalone, legale di Don Nicola Afan de Rivera Costaguti, figlio di Giulia Florio e nipote di don Ignazio e donna Franca, che smentisce la parentela.

"Il signor Alberto Paladino non è uno dei discendenti della famiglia Florio - sta scritto nella lettera - non avendo lo stesso, ne il di lui padre Vincenzo, alcun vincolo di consanguineità con nessuno degli esponenti della nota dinastia".

L'avvocato puntualizza che "il signor Alberto Paladino Florio ha ereditato la proprietà della Tonnara dell'Arenella dalla nonna materna Lucie Henry, seconda mogli di don Vincenzo Florio, che morì in Francia il 6 gennaio del 1959, senza lasciare figli e, circostanza ancora più rilevante, che il cognome Florio è stato aggiunto a quello dei Paladino, successivamente, in virtù di un provvedimento autorizzativo del ministero dell'Interno, già oggetto di contestazione da parte dei membri della famiglia Florio".

Paladino si è sempre difeso sostenendo di non sapere nulla di quegli allacci abusivi, di essere rientrato in Italia da pochi anni e di avere sempre pagato regolarmente le bollette. Toccherà alle indagini stabilire come sono andate esattamente le cose e che abbia manomesso i collegamenti alle reti pubbliche per risparmiare sulle utenze.

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