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Caso Contrada, l'ex dirigente del Sisde chiede un risarcimento di 3 milioni

Bruno Contrada

L’ex dirigente del Sisde Bruno Contrada ha depositato oggi alla Corte d’Appello di Palermo l’istanza per la riparazione dell’errore giudiziario di cui sostiene di essere stato vittima, chiedendo un risarcimento di tre milioni. Nel ricorso l’alto funzionario di polizia è assistito dall’avvocato Stefano Giordano.

Contrada si basa su una sentenza della Corte di Cassazione che, nel 2017, applicò i principi stabiliti due anni prima dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Con la decisione della Suprema Corte italiana era stata dichiarata ineseguibile e improduttiva di effetti la condanna a dieci anni, già scontata tra carcere e arresti domiciliari da Contrada, riconosciuto colpevole, dalla Corte d’Appello di Palermo, di concorso esterno in associazione mafiosa.

Con l’istanza di oggi la «riparazione» è stata quantificata da Contrada in tre milioni per la detenzione subita e per il danno biologico, morale ed esistenziale, patito da lui e dai suoi familiari più stretti, per effetto di una vicenda processuale durata ventisette anni.

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