Annullata l'espulsione del ghanese Paul Yaw per il quale il missionario laico Biagio Conte aveva effettuato un lungo sciopero della fame, ma sul caso adesso interviene la prefettura di Palermo attraverso una nota in cui si precisa che "il viceprefetto che ha firmato il succitato decreto è stato dal prefetto delegato alla firma dei decreti di espulsione con provvedimento n. 1414 del 17 gennaio 2016".
Accogliendo il ricorso dell'avvocato Giorgio Bisagna, infatti, il giudice di pace aveva annullato il decreto, per un vizio di forma, che però secondo quanto scrive la prefettura non sussiste. Ora si attende il verdetto al Tar che l'11 giugno dovrà pronunciarsi sul caso.
"Nessuno contesta l'esistenza della delega, ma semplicemente non è stata indicata nel provvedimento di espulsione né tanto meno prodotta successivamente - replica l'avvocato Bisagna - Al netto di polemiche che non è mia intenzione fare, devo precisare tuttavia che il ricorso è stato tempestivamente notificato alla Prefettura. Quest'ultima ha ritenuto di non presentarsi davanti al giudice di pace per svolgere le sue deduzioni difensive e, quindi, il giudice ha deciso sulla scorta di quanto censurato da parte del difensore. Per mia formazione deontologica e per rispetto delle istituzioni non è mio costume valutare o commentare in sedi che non siano quelle proprie le sentenze e i provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Le sentenze si rispettano e sono vincolanti per tutti. Istituzioni pubbliche comprese".
Contro l'espulsione del ghanese, ospite da anni della missione Speranza e carità di Biagio Conte, il missionario laico aveva protestato con uno sciopero della fame, poi interrotto dopo l'ordinanza presidenziale del Tar che aveva sospeso il provvedimento con cui il questore non aveva accolto la richiesta di permesso di soggiorno presentata dal migrante. Il tribunale amministrativo ha così fissato l'udienza di merito all'11 giugno.
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