Dieci appartenenti al centro sociale Anomalia sono stati assolti dalla prima sezione della corte di appello di Palermo, ribaltando le condanne di primo grado. Secondo il collegio presieduto da Adriana Piras il fatto non sussiste.
Il giudice di primo grado, Maria Immordino, il 12 aprile 2018, aveva ritenuto invece che gli imputati avessero occupato abusivamente l’edificio di via Archirafi 11, nel capoluogo siciliano, in cui aveva sede proprio Spazio Anomalia. Le pene erano state multe da 200 euro ciascuno: accolto il ricorso dell’avvocato Giorgio Bisagna, legale di Chadli Aloui, Michele Ambrose, Claudia Maria Borgia, Emanuele Cardella, Biagio Frusteri, Simona Maria Adele Paladino, Salvatore Pirrone, Emiliano Spera, Luigi Spera e Ivan Lupo.
L’episodio al centro del processo avvenne nel periodo delle contestazioni avvenute a Palermo tra il 2011 e il 2012, con scontri e disordini per i quali fu ipotizzata anche l’associazione a delinquere: su questo è ancora in corso un dibattimento in Tribunale, mentre la vicenda affrontata in appello riguardava un fatto avvenuto il 22 settembre di otto anni fa, quando furono identificate una decina delle circa cinquanta persone trovate dalla Digos davanti all’immobile di via Archirafi.
La difesa ha fatto leva sulla differenza tra 'invasione' e 'occupazione' di un edificio: non è infatti "occupante", in senso tecnico, chi entra dopo l’"invasione" fatta da altri, soprattutto se non si rende colpevole di una "permanenza continuativa nell’immobile".
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