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Mafia, l'omicidio di Salvatore Michele Gallina a Lercara: nuova assoluzione per un imputato

La corte d’assise d’appello di Palermo ha assolto Angelo Romano dall’accusa di avere assassinato, nel 1988, a Lercara Friddi, Salvatore Michele Gallina, ucciso, secondo gli inquirenti, perché chiedeva il pizzo a imprenditori vicini ai corleonesi di Totò Riina. Romano era difeso dagli avvocati Raffaele Bonsignore e Rosario Vento.

Gallina fu sequestrato l’11 aprile del 1988 e una settimana dopo il suo cadavere incaprettato fu ritrovato carbonizzato nelle campagne di Vallelunga Pratameno. Dalle indagini, a cui contribuirono le dichiarazioni dei pentiti Nino Giuffrè e Ciro Vara, emerse che il delitto sarebbe stato deciso da Leonardo e Vincenzo Lo Cascio, padre e figlio, reggenti del clan mafioso di Lercara poi morti, che avrebbero incaricato dell’esecuzione i loro uomini più fidati: Angelo Romano e Lillo Pecoraro, quest’ultimo deceduto nel 1996.

Condannato in primo grado all’ergastolo, Romano venne assolto in appello e scarcerato. Su ricorso della Procura generale, la Cassazione esaminò il caso e ribaltò il verdetto annullando con rinvio. Alla decisione dei giudici romani ha fatto seguito il processo di oggi che si è concluso con una nuova assoluzione.(ANSA).

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