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Palermo, il digiuno per protesta di Biagio Conte: s'incatena e scrive al Papa

Continua lo sciopero della fame di Biagio Conte, il missionario laico, fondatore della Missione Speranza e Carità di Palermo, che da dieci giorni digiuna per sostenere la battaglia di Paul, un ghanese che da anni lavora come idraulico alla Missione e che adesso rischia di essere espulso.

Da questa mattina, fratel Biagio e Paul hanno messo le catene alle caviglie con l'augurio che: "Non possiamo dimenticare la storia, ci sono ancora dei solchi profondi degli anni della schiavitù, della deportazione. In questo periodo vi è un ritorno alla sopraffazione e alla disumanizzazione. Negli anni passati avevamo superato questo periodo negativo della storia, nelle nostre coscienze era maturato un cambiamento che tutto questo non accadesse mai più.  In questi ultimi tempi purtroppo c'è stato un ritorno ai tempi bui. Tutti quei paesi africani che hanno subito deportazioni dei loro popoli, dovevano ricevere un aiuto, un sostegno concreto per le loro terre ma invece non abbiamo dato nulla, abbiamo tolto le risorse, colonizzando interi territori- si continua a leggere in un lungo post su Facebook - Negli ultimi anni, siamo stati invasori con le multinazionali, qual è stato il risultato? Che stanno impoverendo l' Africa. Una piccola minoranza di africani ha ricevuto ricchezze, e tutto il resto del popolo è affamato creandosi cosi una nuova emigrazione (deportazione).  Questo popolo affamato, i nuovi profughi, scappano per cercare una terra promessa, un luogo dove ricominciare. Adesso dopo anni e dopo aver ricevuto e nutrito una speranza, a tanti fratelli che stavano ricostruendo la loro vita si rischia di togliergli la speranza, con metodi (leggi) ingiusti che oggi ci riportano ad una nuova schiavitù, ad una nuova tratta. Li stiamo giudicando annientandoli e condannandoli a rientrare forzatamente nei loro paesi. Con quale rischio? Un ritorno fortemente negativo e ingiusto. Ma abbiamo capito che l'Africa è il futuro e la nostra speranza?Attendiamo che si spezzino le catene mettendo così fine alle ingiustizie. Questo appello non è per una parte politica o per un'altra parte politica ma per tutta l'umanità".

Proprio ieri Biagio Conte ha scritto una lettera a Papa Francesco: "Carissimo Papa Francesco, le tue parole e le tue preziose opere toccano i cuori ma purtroppo c'è chi si ribella e disubbidisce ai profeti inviati da Dio, non vengono accettati, non vengono graditi, vengono travisati e ancora peggio si arriva a stravolgere la parola di Dio... nemo Profeta in patria.  Ti diamo la nostra solidarietà e sappi che gli ultimi ti sono vicino. Continua a portare il messaggio prezioso del lieto annunzio del Vangelo. Come tu ci insegni, noi rispondiamo con la preghiera e con le opere alle provocazioni.  Da questo luogo dove Don Pino Puglisi uomo di Dio che ha sofferto per amore fino al martirio preghiamo per te e anche tu prega per noi per questo delicato momento in cui chiediamo una difesa per gli ultimi di tutto il mondo.

Da qui dove l' azione di Padre Puglisi ha permesso di recuperare tanti ragazzi dalla strada, chiediamo che ad ogni persona di buona volontà venga data la dignità e la Speranza di poter essere tolto dalla strada e recuperato e allontanato da 'chiddi ca ti portani a malastrata' (quelli che ti portano sulla cattiva stada), come diceva in siciliano Padre Puglisi. Non togliamo la Speranza! Unico vanto sia la Croce di Cristo... Morto e Risorto per noi".

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