Sessanta milioni di euro. Questo il costo «sociale» calcolato dalla guardia di finanza del terribile affare degli spaccaossa. Che ha un retroscena davvero paradossale. A questo piccolo esercito di zoppi e semi-storpi non è affatto escluso che possa spettare la pensione d'invalidità e l'accompagnamento.
Anzi, è un'ipotesi presa seriamente in considerazione dagli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle. Che già da diversi giorni hanno intrapreso un fitto carteggio con i vertici dell'Inps.
Gli inquirenti stanno segnalando caso per caso tutti gli indagati coinvolti nel giro degli incidenti fasulli, ma con fratture vere. E proprio questo è l'aspetto che incide maggiormente sui costi di questo orribile business. I risarcimenti assicurativi pagati fino ad oggi non superano un paio di milioni di euro, mentre la cifra delle «potenziali» pensioni è di gran lunga superiore.
Le invalidità infatti ci sono davvero e qualcuno potrebbe avere già avviato una pratica all'Inps per il riconoscimento. Se ottenesse la pensione, riceverebbe circa 600-700 euro al mese, più l'accompagnamento che sono più o meno altri 300 euro.
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