Il Gip Fabrizio Molinari ha convalidato il fermo di Moncef Naili, il cuoco tunisino accusato di avere strangolato due giorni fa la moglie, Elvira Bruno, nel corso di una lite nella loro casa, in via Antonino Pecoraro Lombardo, a Palermo.
L’uomo ha confermato quanto successo e ha escluso, spiega il suo avvocato Antonino Cacioppo, la premeditazione e la volontà
di fuggire. Nel corso dell’interrogatorio ha detto di essersi reso conto di quanto aveva commesso e avrebbe preferito morire
lui al posto della donna. «Si è trattato di un raptus - aggiunge l'avvocato - e non ricorda nulla di alcuni minuti. Non voleva fuggire, lo zaino era pronto perché doveva partire».
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