Non c'è un cadavere e neppure un'arma, ma la Procura di Termini Imerese, come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola, ha appena chiuso le indagini a carico di Giovanni Guzzardo, titolare di un bar di Capaci, contestandogli l'omicidio volontario e l'occultamento del corpo senza vita di Santo Alario, 42 anni, di cui non si hanno più notizie dal 7 febbraio dell'anno scorso.
Il procuratore capo Ambrogio Cartosio ed il sostituto Giovanni Faletra si apprestano dunque a chiedere il rinvio a giudizio dell'indagato - l'ultima persona secondo l'accusa ad aver visto la vittima - che venne arrestato lo scorso maggio.
Prosegue invece l'inchiesta sul conto di due fratelli di Guzzardo, che per i pm avrebbero contribuito al delitto, anche se nelle loro auto non è stata trovata traccia del dna dello scomparso.
Sul Giornale di Sicilia in edicola l'articolo integrale.
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