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Incubo Blutec, cresce l'ansia dei lavoratori a Termini Imerese: scioperi e sit-in, in campo anche i sindaci

Preoccupazione a Termini Imerese. Dopo l'inchiesta che ha travolto i vertici della Blutec i lavoratori chiedono stabilità e sicurezza per il futuro. I sindaci del comprensorio madonita e i sindacati di Fim Fiom e Uilm sono sul piede di guerra contro l'azienda Blutec. L'obiettivo è quello di coinvolgere i vertici di Fca e il ministro Di Maio affinché convochino al più presto un tavolo con sindacalisti e sindaci.

Questa mattina è stato indetto dai sindacati lo sciopero di quattro ore su due turni dei 130 lavoratori che sono assunti da Blutec, ma nel corso della mattina gli operai hanno forzato i cancelli dell'azienda entrando all'interno della fabbrica per fare un'assemblea. Non c'è stata alcuna tensione con le forze dell'ordine che presidiano lo stabilimento.

La decisione dell'assemblea: in pullman a Roma per manifestare davanti al Mise non appena i sindacati saranno convocati per la vertenza Blutec. Nel pomeriggio i lavoratori incontreranno in piazza Duomo, a Termini Imerese, il cartello dei sindaci del comprensorio che li sta sostenendo nelle iniziative di protesta. Domani una delegazione dovrebbe incontrare il vice presidente dell'assemblea siciliana Giancarlo Cancelleri.

Il sindaco di Temini Francesco Giunta che sta coordinando la protesta spiega: "Oggi pomeriggio proporrò ai sindacati degli operai di andare davanti alla sede di Torino della Fca per chiedere di essere convocati dai dirigenti italiani. L'obiettivo è quello che Fca riprenda in mano l'azienda. Contemporaneamente chiederò a Di Maio di convocare al più presto un tavolo con i vertici di Fca e l'amministratore delegato nominato dal tribunale per Blutec, Giuseppe Glorioso".

La vicenda Blutec coinvolge anche altri stabilimenti in tutta Italia e in Brasile. "Cercheremo di coinvolgere anche i lavoratori degli altri stabilimenti - dice Giunta -. La tegola che è arrivata ieri sui dirigenti della Blutec non mi ha sorpreso. Da tempo mi sono reso conto che Blutec era una scatola vuota che non produceva niente. Purtroppo i comportamenti illegali delle persone che gestivano l'azienda hanno delle pesantissime ricadute sociali".

C'è preoccupazione sia per i 130 lavoratori assunti sia per i 570 lavoratori in cassa integrazione. "Da una parte ci sono i pochi operai che ancora lavorano per Blutec all'interno dell'azienda. I conti correnti sono stati congelati o comunque sono in rosso e non si sa se prenderanno lo stipendio - spiega Antonio Nobile della Fim Cisl - da gennaio per loro non è stata pagata la cassa integrazione. Il 18 marzo con un emendamento che dovrebbe passare alla Camera di dovrebbero sbloccare i soldi per altri sei mesi di cassa integrazione, il tempo di tentare di rilanciare l'azienda anche da parte del Governo nazionale".

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