Il gup di Palermo ha condannato a 10 anni di carcere ciascuno Silvestro Sardina, il padre Francesco Paolo e il cugino Juzef Sardina accusati di aver tentato di uccidere Gaetano La Vecchia e la suocera Teresa Caviglia durante una sparatoria il 2 gennaio 2018. I tre uomini erano accusati di duplice tentativo di omicidio, lesioni e porto abusivo di arma da fuoco.
Dietro all'agguato ci sarebbe una storia di tradimenti. La Vecchia, ferito con tre colpi di pistola all'inguine, avrebbe infatti avuto una relazione con la moglie di Silvio Sardina. I Sardina e i La Vecchia abitavano tutti nello stesso palazzo di via Brigata Aosta. Che la pista fosse passionale l'aveva detto al telefono l'uomo che chiamò il 113 da una cabina di Corso dei Mille, distante dal luogo dell'agguato. Gli agenti imbottirono poi di cimici la stanza dell'ospedale di Villa Sofia dove era ricoverato La Vecchia e il quadro si chiarì.
I Sardina sarebbero diventati lo zimbello di tutto il palazzo. I condomini da settimane sapevano. "Silvio - dice, intercettata, una parente di La Vecchia a un parente in un colloquio al carcere Pagliarelli - è un cornuto e quella b... di sua moglie s'ammucca con Gaetano, escono insieme, sembrano una famiglia. Sta per esplodere la bomba". E la "bomba" esplose il 2 gennaio, come dice Teresa Caviglia, la suocera ferita di striscio: "Silvio si è messo a fare il fango, ma glielo ha fatto fare suo padre. Perché glielo ha detto suo padre, gli ha dato la pistola e gli ha detto: 'Iniziaci da lui, da Ciccio! (Francesco Fragale, ndr). È stato suo padre".
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