"In questo momento storico dalle indagini sulla mafia a Palermo, ma anche in tutte le altre province siciliane, non credo emerga un ruolo attivo del latitante Matteo Messina Denaro nel panorama criminale e mafioso siciliano. Per cui è un soggetto che probabilmente non ha più alcun ruolo nell'organizzazione e che quindi è defilato, non lascia tracce, non partecipa alle riunioni, non ha strategie criminali, gli affiliati non rendono conto a lui". Lo dice il questore di Palermo, Renato Cortese, in un' intervista al Sole 24Ore on line.
Cortese diresse le indagini che portarono alla cattura del boss di Cosa nostra siciliana Bernardo Provenzano. "Matteo Messina Denaro si sta facendo la sua latitanza probabilmente anche fuori dalla Sicilia - sostiene il questore - Lui dovrà pagare i conti con la giustizia e speriamo che presto venga arrestato però la mafia è un'altra cosa rispetto alla singola cattura di un latitante".
Conclude Cortese: "Per cui far diventare prioritario l'arresto di un latitante non vuol dire strategicamente sconfiggere definitivamente la mafia sia perché è latitante, e l'organizzazione già mette in conto che prima o poi sarà catturato, secondo perché questo latitante in modo particolare non ha alcun ruolo all'interno di Cosa nostra".
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