"I dipendenti dell'ufficio anagrafe del Comune di Palermo sono ufficiali d'anagrafe e sono nominati con decreto prefettizio. Anche se il sindaco è il soggetto delegato dalla legge ed esprime una volontà politica e il dirigente dell'ufficio e il capo area firma un provvedimento con il quale dà seguito alle intenzioni del sindaco, questo non toglie che i dipendenti restano soggetti alla vigilanza del Prefetto e che rispondono di eventuali abusi e omissioni di ufficio".
Lo dicono, in una nota, Nicola Scaglione del Csa, Salvatore Sampino e Ilioneo Martinez della Uil Fpl. "Non possiamo permettere che a rimetterci siano i dipendenti del Comune dell'ufficio anagrafe che accogliendo le richieste dovranno difendersi in giudizio", spiegano.
"Abbiamo ricevuto diverse telefonate da parte dei funzionari e dipendenti comunali che non sanno cosa fare e sono preoccupati per i rischi a cui vanno incontro. Apporre una firma ad un provvedimento li espone a possibili denunce e in caso di condanna alla perdita del posto di lavoro", concludono.
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