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Mafia a Palermo, i summit nei negozi e i boss puntano all'affare dei carburanti

Un frame tratto dall'indagine della dda di Palermo

Degli affari i boss parlavano nei negozi a loro "vicini". Nel solarium di Marco La Rosa, in via Maria Santissima Mediatrice, si parlava per esempio di importanti affari: un impianto per la distribuzione di carburante. Il tarlo per i boss di Pargliarelli però è trovare un prestanome giusto, l'insospettabile a cui intestare la società. Ne dà notizia un articolo di Sandra Figliuolo sul Giornale di Sicilia di oggi.

Continuano a emergere particolari dall'operazione Cupola 2.0 che ha portato la settimana scorsa all'arresto di 47 persone, tra cui Settimo Mineo, considerato il capo della nuova commissione provinciale in cui cosa nostra si era riorganizzata a Palermo.

È proprio nelle attività commerciali che i boss organizzavano i summit per decidere affari, mosse e strategie. I nuovi capi di cosa nostra avevano una rete di fiancheggiatori pronti ad attivarsi per ogni evenienza. Come si legge in un articolo di Leopoldo Gargano, sempre sul Giornale di Sicilia di oggi, ci sono commercianti che mettono a disposizione i loro negozi per gli incontri.

 

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