A tre giorni dal maxi blitz dei carabinieri di Palermo che hanno arrestato 48 appartenenti alla nuova cupola Palermitana il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, ha adottato provvedimenti interdittivi a carico di tre ditte della provincia di Palermo.
Tra queste c'è la gioielleria di corso Tukory 182 a Palermo di Settimo Mineo, ritenuto capo del mandamento di Pagliarelli e a capo della nuova commissione provinciale di cosa nostra. La gioielleria è ritenuta dagli inquirenti la base operativa di Mineo e un luogo dove sono avvenuti diversi incontri tra mafiosi di Palermo.
Il provvedimento interdittivo è stato comunicato al Comune di Palermo ed alla camera di commercio.
L'interdittiva è arrivata anche per la ditta Sicilia conglomerati Srl. L'azienda avrebbe avuto contatti con ambienti della criminalità mafiosa di Mezzojuso. La ditta è stata menzionata nel provvedimento di fermo come impresa la cui fornitura di cemento sarebbe stata imposta ad un imprenditore operante a Villabate dagli indagati insieme a Settimo Mineo. Il provvedimento è stato comunicato ad Anas Spa, al Comune di Palermo ed alla Camera di Commercio.
La terza interdittiva riguarda la ditta costruzioni stradali infrastrutture Srl il cui amministratore e socio unico è Rosario Aloisio. Il provvedimento è stato emesso ai sensi degli art.84, 89 bis e 91 del codice antimafia. Il provvedimento è stato comunicato all’Anas, all’A.V.C.P., all’Agenzia delle entrate di Cagliari, all’Università degli Studi di Catania ed alla Camera di Commercio.
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