Scoperti casi di assenteismo all'assessorato regionale alla Salute di piazza Ottavio Ziino a Palermo. L'attività investigativa della guardia di finanza, coordinata dalla Procura, ha messo in luce l'esistenza di una consolidata prassi di assenteismo ingiustificato realizzata attraverso un andirivieni di dipendenti pubblici che, in completa autonomia, gestivano i loro turni di servizio con presenze fittizie debitamente e furbescamente certificate.
Sono indagati 42 dipendenti dell'assessorato regionale che, a vario titolo, risponderanno dei reati di truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico e false attestazioni e certificazioni, di cui undici sono agli arresti domiciliari, undici sono destinatari della misura dell'obbligo di firma e venti denunciati a piede libero.
I NOMI. Arresti domiciliari per Nicola Bonello, Giovanni Bronzo, Gabriella Gugliotta, Salvatore Migliorisi, Angelo Lentini, Fulvio Monterosso, Luciano Romeo, Vito Saputo, Benedetto Sciortino, Letterio Taormina e Ivan Trevis. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, per Giovanni Allegra, Francesco Bongiorno, Marco Camarda, Anna Maria Chiavetta, Antonino Costumati, Salvatore Gervasi, Giuseppe Magno, Giuseppe Maranzano, Angela Maria Misseri, Giuseppina Palazzolo e Giovanna Tagliavia.
Complessivamente sono 400 le ore di assenza accertate in un mese. I ''furbetti del cartellino'' grazie alla collaborazione fra loro, con lo scambio dei badge e l'utilizzo improprio dei pc aziendali, riuscivano in modo sistematico ad attestare false presenze.
Molti dipendenti infatti, seppur fittiziamente risultavano in servizio, erano soliti recarsi a lavoro con circa 3 ore di ritardo, occuparsi di faccende private quali per esempio la spesa o il parrucchiere e in taluni casi persino raggiungere località fuori Palermo.
Più di un dipendente su cinque avrebbe truffato sulla presenza al lavoro, come verificato dalla guardia di finanza. Tra gli indagati c'è una coppia sorpresa dalle telecamere: l'uomo accompagnava la figlia a scuola e l'andava a prendere all'uscita, la donna timbrava il cartellino per lui.
Gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle, attraverso pedinamenti riscontri sul territorio e tramite l'utilizzo di microspie hanno consentito di smascherare il fenomeno di cd dipendenti fantasma, rilevando e censendo più di 400 ore fraudolentemente attestate ma in realtà mai rese.
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