I funerali del pediatra scomparso a Corleone, folla e dolore per l'ultimo saluto a Giuseppe Liotta
Commozione, dolore e una chiesa gremita a Palermo per i funerali di Giuseppe Liotta, il pediatra morto nel nubifragio che si è abbattuto nel palermitano sabato scorso mentre si stava recando nell'ospedale di Corleone, dove lavorava. Centinaia di persone hanno assistito alla funzione religiosa, celebrata dall'arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice, nella chiesa Mater Ecclesiae di Palermo. Rivolgendosi alla moglie del pediatra, Floriana Di Marco e ai genitori e ai familiari di Giuseppe Liotta, durante l'omelia Lorefice ha detto: "Sento forte il bisogno di stringermi attorno a voi per la perdita di Giuseppe e alla vostra sofferenza dopo gli estenuanti giorni di ricerca". Il corpo martoriato del medico è stato ritrovato, dopo cinque giorni di ricerche andate avanti senza sosta, in un vigneto, dove è stato trascinato dalla furia del torrente Frattina in piena esondato per il maltempo. È stata salutata, con un lungo applauso, lacrime e commozione, l'uscita del feretro di Liotta. A portare a spalla il feretro fuori dalla chiesa sono stati gli uomini del soccorso alpino e speleologico. "Non è facile essere qui. Non mi sento di aggiungere nulla alle parole d'amore raccolte per Giuseppe. Nel ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato, vorrei avere per tutti una carezza: per le forze dell'ordine, per volontari, per l'unità di crisi e per tutti coloro che si sono stretti a noi in questa ricerca", ha detto la moglie Floriana. "Il messaggio positivo è che non siamo mai stati soli. Questo abbraccio non lo dimenticherò mai. Ho visto in questi giorni - ha detto leggendo una lettera in una chiesa gremita - quanti uomini fantastici ci sono stati vicini, e mio marito era uno di loro. Giuseppe non è un eroe che ha messo a repentaglio la vita per i suoi piccoli pazienti, perché i primi piccoli pazienti erano a casa. Se di eroismo dovremmo parlare, dovremmo celebrare tutti i lavoratori che quella notte erano al lavoro". "Per Giuseppe il motore del suo agire era fatto da forte senso di etica cristiana - ha detto ancora - Ringrazio le istituzioni che si sono fatte presenti. Ho incontrato una pia donna, il prefetto di Palermo, che è stata come una madre per me, il sindaco di Palermo e la città di Corleone. Ringrazio l'arma dei carabinieri, sono stati degli eroi. Sono nipote di un carabiniere ucciso nel gennaio 1947 per me è stato come ricevere l'amore di un nonno, conosciuto solo dai ricordi di mia nonna". Insieme alla moglie Floriana, a familiari, agli amici, ai colleghi dell'ospedale dei bambini di Palermo dove Liotta lavorava fino a nove mesi fa, ai funerali hanno preso parte autorità, politici e rappresentati delle Istituzioni: dal prefetto di Palermo Antonella De Miro, al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, all'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, al presidente dell'ordine dei medici di Palermo Toti Amato, all'ex direttore sanitario dell'Ospedale dei bambini, oggi parlamentare, Giorgio Trizzino, collega e amico di Liotta.