Una campagna contro lo il caporalato e lo sfruttamento dei braccianti, molti dei quali stranieri. È partita oggi dalle campagne di Corleone la campagna #ancoraincampo, avviata dalla Flai Cgil Palermo.
Il sindacato è riuscito ad intercettare i migranti ospiti del centro di accoglienza alle porte del paese, una quarantina di ragazzi, molti dei quali del Ghana, del Mali, del Niger, dello Zambia e a diffondere le informazioni utili sui loro diritti, sulla giusta paga, su disoccupazione e prestazioni integrative, sui contenuti della legge sul caporalato.
“Ormai i lavoratori vengono reclutati tramite whatsapp e alle prime luci dell'alba si fanno trovare fuori dal centro per essere presi. Non si raggruppano più in un determinato punto del paese dove li sceglievano i caporali per trasportarli nelle campagne coi furgoncini per la raccolta di pomodoro e uva – dice il segretario generale Flai Cgil Dario Fazzese – L'altro dato emerso oggi è che molti sono impegnati nella pastorizia, più che nei lavori agricoli. Alcuni percepiscono salari da 40 euro giornalieri e c'è chi prende una mensilità sui 500 euro lavorando dalle 7 alle 7 di sera”.
Domani la Flai incontrerà gli operai del luogo per verificare il rispetto del contratto di lavoro e fare un confronto. “Vogliamo vedere se c'è una differenza di trattamento, peggiorativa, tra migranti e i braccianti del posto rispetto alle paghe percepite” aggiunge Fazzese.
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