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Appalti all'aeroporto di Palermo, processo per gli ex vertici Gesap

Carmelo Scelta

Gli appalti per il restyling dell'aeroporto Falcone e Borsellino sarebbero stati affidati sempre alle stesse ditte. E senza seguire le procedure dettate dalla legge. Questo sostiene la Procura di Palermo che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per ex dirigenti della Gesap (la società che gestisce lo scalo) e imprenditori.

Il processo comincerà l'1 ottobre davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo ma il gup Marco Gaeta ha disposto il non luogo a procedere per le ipotesi di truffa e associazione a delinquere. Si procederà dunque solo per turbativa d'asta di cui sono accusati a vario titolo gli indagati.

E' stato assolto (aveva scelto il rito abbreviato) da tutte le accuse Dario Colombo (ex amministratore delegato di Gesap e poi direttore generale di Sicilia e-Servizi).

A giudizio vanno quindi Carmelo Scelta, l’ex direttore generale della Gesap, Giuseppe Liistro, ex responsabile dell’area manutenzione della società di gestione aeroportuale, l'imprenditore romano Stefano Flammini (amministratore di fatto di Compagnia del Progetto e Cdp Design), il docente universitario Giuseppe Giambanco, Sergio Gaudiano (presidente dell’omonima società di progettazione), Renato Chiavaroli (amministratore della Tecnogeco), Filippo Capuano (amministratore di fatto della Cometa srl), Carlo Vernetti e Alessandro Mauro (amministratore delegato e dirigente della società Quick No Problem Parking).

"Il danno per la Gesap è stato di undici milioni di euro", spiegò dopo gli arresti il capo della Squadra mobile Rodolfo Ruperti. "Erano due gli artifici messi in campo: gli incarichi di progettazione venivano parcellizzati in modo da abbassare il tetto previsto dalla legge per gli appalti e fare gli affidamenti in via diretta, senza le necessarie gare pubbliche - aggiunse - La progettazione della hall arrivi di Punta Raisi venne spacchettata in 117 progetti, poi affidati in via diretta. La Gesap aveva le risorse interne per fare i progetti, invece gli incarichi venivano dissimulati con l'assegnazione di consulenze".

L'inchiesta nasce nel 2012, con la segnalazione di un progettista della Gesap che si era ribellato al sistema, per questa ragione era stato licenziato.

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