Torna in libertà l’architetto partinicese Devis Zangara, arrestato nei mesi scorsi assieme ad altre 30 persone nell’operazione Game Over su mafia e scommesse. Il Tribunale del Riesame ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Antonio Ingroia ed Antonio Maltese. “Giustizia è stata fatta, da oggi l’architetto Zangara potrà tornare a svolgere la propria attività lavorativa. Dopo mesi di duro lavoro siamo riusciti a dimostrare l’assoluta innocenza del nostro assistito rispetto ai fatti contestati. Devis Zangara è risultato estraneo da ogni accusa mossa nei suoi confronti – affermano in una nota congiunta gli avvocati Antonio Ingroia e Antonio Maltese - A seguito dell’istanza di scarcerazione depositata in primo grado e rigettata dal Gip Antonella Consiglio, abbiamo proposto appello. La nostra richiesta è stata accolta dal Tribunale del Riesame che ha emesso il provvedimento di scarcerazione e ordinato il dissequestro dei conti correnti e della società intestata a Zangara”. Secondo le indagini, la mafia puntava su soldi sicuri e una gigantesca "lavatrice" usata per ripulire il denaro sporco. Al centro dell’inchiesta, Benedetto Bacchi, imprenditore di Partinico, che aveva oltre 700 agenzie scommesse in tutta Italia. In Sicilia, grazie a Cosa nostra, avrebbe lavorato quasi in regime di monopolio. Dell'imprenditore milionario parlano da tempo diversi pentiti. Il suo nome spunta anche nell'ultima indagine della dda che ha decapitato i clan mafioso di San Lorenzo-Resuttana. "Una parte di Cosa nostra - disse il procuratore aggiunto Salvo De Luca dopo quell'inchiesta - è convinta che non sia più tempo per le estorsioni. Troppi rischi. Meglio puntare tutto sul gioco e le scommesse”. Il ruolo dell’architetto Zangara nell’organizzazione messa in piedi da Bacchi è stato però messo in discussione dal Riesame che ha accolto le istanze degli avvocati.