Il pm Renza Cescon ha chiesto la condanna all’ergastolo per Alessandra Ballarò, la ragazza di 20 anni che sparò al vicino di casa a ottobre scorso durante una lite in strada all'Arenella.
Per il consulente della procura, sentito dal gip Maria Cristina Sala, Alessandra Ballarò era capace di intendere e volere ma non aveva il controllo delle emozioni per le troppe paure e angosce legate ai precedenti scontri con i vicini e per la morte della madre.
Alessandra Ballarò, dopo una lite uccise un vicino di casa, Leonardo Bua, e ferì gravemente il fratello, Giuseppe. La giovane ha confessato il delitto ai poliziotti della squadra mobile che sono arrivati nella piazzetta dell'Arenella e hanno scoperto anche alcune telecamere che hanno ripreso in diretta l'omicidio.
"Avevo paura che ammazzassero mio padre, lo stavano aggredendo con bastoni chiodati. Lui e le mie sorelle sono le uniche persone che mi sono rimaste. Sono disperata e pentita, ma non si può tornare indietro", raccontò al gip rivelando la lite che l'aveva poi portata a sparare ai Bua. E proprio la condizione di fragilità dovuta alla perdita della madre, allo stato di salute del padre e alle tensioni con i vicini hanno spinto il consulente a parlare di "discontrollo delle emozioni", uno stato mentale che avrebbe inciso sul raptus avuto dalla ragazza ma che non l'avrebbe privata della capacità di intendere e di volere.
Così il pm ha chiesto oggi la condanna all’ergastolo. La sentenza, nel processo che si svolge davanti al Gup Fabrizio Anfuso, è attesa per il 10 luglio.
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