PALERMO. Un'altra aggressione in un ospedale a Palermo. Al Cervello, nel reparto di osservazione breve-intensiva del pronto soccorso, un addetto alla distribuzione dei pasti, di 56 anni, è stato picchiato dal parente di un paziente.
L'episodio è accaduto domenica sera ma è stato reso noto solo oggi. L'operatore, dato il sovraffollamento di persone, aveva chiesto a un gruppo di familiari di uscire dal reparto. Uno di loro ha però reagito male e ha colpito l'oss al viso con un pugno, perforandogli la membrana del timpano.
Una vera e proprio escalation di violenza, quella che si registra all'interno di ospedali e Asp ai danni del personale sanitario e non. In questi ultimi giorni numerosi i casi avvenuti in Sicilia. Martedì un impiegato dell'Asp di Agrigento, in servizio negli uffici delle commissioni per il riconoscimento delle invalidità civili, è stato picchiato da un utente. Il dipendente si trova ancora ricoverato in prognosi riservata. Ha riportato varie lesioni e la frattura del cranio. L'episodio è raccontato in modo dettagliato in un articolo di Concetta Rizzo sul Giornale di Sicilia di oggi.
Sabato scorso, quattro medici dell'ospedale dei Bambini di Palermo sono stati aggrediti dal padre di un bimbo morto. Il genitore ha aggredito i sanitari alla notizia del decesso del figlio, malato in fase terminale. Lunedì, un medico di turno nel reparto di chirurgia dell’ospedale Villa Sofia è stato colpito con un casco dal familiare di un paziente che era ricoverato in osservazione. La settimana scorsa una dipendente dell'Asp di Palermo, in servizio all'ufficio anagrafe assistiti del presidio di Corso Italia a Carini è stata spintonata per terra, trascinata per i capelli e colpita violentemente con calci e pugni, mentre stava fornendo informazioni a un utente nella sala d'attesa dell'ufficio.
I sindacati tornano a lanciare l'allarme aggressioni in Asp e ospedali e parlano di una vera e propria "emergenza in Sicilia".
"Abbiamo così superato le 80 aggressioni negli ultimi 5 anni negli ospedali siciliani", sottolinea la Fsi-Usae, Federazione sindacati indipendenti.
"È necessario e urgente - dice Floriana Russo Introito, segretaria della Cisl Fp di Agrigento - attivare un presidio di sicurezza presso tutti i i luoghi sensibili così come potrebbero essere alcuni reparti dove spesso l'utenza, credendo di poter essere irrispettosa dell'orario di accesso per le visite in ospedale, si indispettisce oltremodo, divenendo in alcuni casi anche violenta nei confronti del personale infermieristico".
"Il lavoro per gli operatori della sanità sta diventando un incubo e diventa ormai improrogabile affrontare questo fenomeno con interventi incisivi - affermano Antonio Iacona e Vincenzo Callea dirigenti sindacali Fsi-Usae presso l’Asp Agrigento -, chiediamo che vengano subito messi in atto misure di sicurezza, sistemi d’allarme, presenza attiva del servizio di vigilanza, pianificazione di un numero appropriato di operatori e la formazione specifica del personale. La direzione dell’Asp - concludono i sindacalisti - attivi subito un tavolo di confronto per verificare la situazione in tutta l’azienda e individuare le azioni più opportune per impedire altri simili episodi".
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