
PALERMO. Avere fiducia negli altri, avere fiducia soprattutto nella parola di Dio, ripartendo dall'aiuto a chi ne ha più bisogno. E' appello dell’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, rivolgendosi ai «suoi» sacerdoti, centinaia, riuniti ieri mattina in una Cattedrale di Palermo per la Messa crismale. Nel pomeriggio si è svolta la messa «In Coena Domini» con la lavanda dei piedi.
«In questi giorni che precedono la solennità della Pasqua il mio pensiero è rivolto soprattutto alle frange dei più bisognosi, a chi non ha la casa e il pane. Oggi più che mai abbiamo bisogno di guardare alla vita e alla città degli uomini a partire dalle frange più deboli», ha detto l'arcivescovo, rivolgendosi "alle fasce più deboli della società, segnate dalla grande crisi economica e che in questi giorni non avranno un tetto dove ripararsi e neppure le tavole imbandite come la maggior parte delle persone che si riuniscono in famiglia per celebrare la Resurrezione di Cristo in quella che è la solennità più importante dell’anno».
Il suo pensiero è rivolto anche «a chi non ha un lavoro o l’ha perso e non può sostenere i propri cari». «A volte tutti tocchiamo con mano cosa significa la mancanza di lavoro per cui mi auguro che da parte di tutte le amministrazioni locali e dalle istituzioni regionali e nazionali si possa ripartire dai più deboli», ammonisce.
Persone:
7 Commenti
Nino
30/03/2018 12:39
Bisogna passare dalle parole ai fatti. Prediche e sermoni servono ben poco ai bisognosi e a quanti versano in condizioni di reale povertà ed emarginazione, fermo restando che ognuno di noi deve fare la sua parte,secondo le proprie possibilità, per aiutare quei fratelli più sfortunati di noi.
Maria Chiara
30/03/2018 22:25
Nino, le false luci e le vanità come fieno passeranno e, se non avrai arricchito la tua anima con le ricchezze del Cielo, sarai per sempre povera. Convertiti e credi nel Vangelo!
Vincenzo Viviani
30/03/2018 13:26
I piu bisognosi...tipo salvini e di maio
massimiliano di saint j
30/03/2018 17:39
Giocano al lotto , lotterie e gratta e vinci per 80 miliardi, così sprecando il talento che Dio ha dato loro!
"picchio"
30/03/2018 18:41
bisogna ripartire dai più ricchi, affinché vogliano concedere abbastanza per potere aiutare i più bisognosi. Altrimenti saranno parole al vento , avranno l' effetto di chi si accinge a spendere un assegno che sa a vuoto, privo cioè di copertura. Questa è matematica : non è sogno. Non fosse vero ciò, non sarebbe vero neanche che la massa della gente continui a vivere come serva. Di fronte a dio sono tutti uguali, ricchi e poveri. A condizione che si aiutino reciprocamente, che chi ha di più del necessario aiuti chi ha meno dell' occorrenza, purché il beneficiato non sia un fannullone ma sia assolutamente meritevole di quanto gli è concesso.
Mateus
30/03/2018 20:02
Cardinale ce lo dimostri concretamente Lei, riassumendo i dipendenti dell'Opera Pia che non ricevono gli stipendi da non so quanto tempo
nino chi !
31/03/2018 09:10
Che senso ha ricordare ai poveri , che non hanno la casa di proprieta , poco o nulla denaro , il lavoro ecc.... la loro condizione ???
gaetano fabio pavone
31/03/2018 09:22
La carità e le offerte sono garantite da chi cresce nella omelia del suo mandato Il Teorema "bisognosi" svanisce quando la povertà diventa rispetto delle parole e il conforto che la città ha l'informazione del posto di lavoro e la nobile ricchezza della carenza e della formazione del lavoro