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Palermo, controlli dopo il caso Brumotti: i carabinieri mettono al setaccio lo Zen

L'arrivo delle forze dell'ordine allo Zen dopo l'aggressione

PALERMO. Controlli a tappeto dei carabinieri nel quartiere Zen. Dalle 4 di questa mattina 80 carabinieri stanno setacciando i casermoni del quartiere popolare. I militari stanno sanzionando e verificando ogni tipo di reato e irregolarità: spaccio e detenzione di droga, allacci abusivi alla rete elettrica, guida a mezzi non assicurati.

Si registrano controlli serrati dopo l’aggressione a  Vittorio Brumotti e alla sua troupe di Striscia la notizia durante un’inchiesta sullo spaccio di droga. L’episodio è avvenuto domenica 25 febbraio  quando Brumotti e i suoi collaboratori sono usciti dall’auto sono stati insultati, minacciati di morte e aggrediti con lancio di sassi da un folto gruppo di abitanti del quartiere.

La troupe di Striscia è rientrata nell’auto blindata per ripararsi dagli aggressori, ma il tetto dell’auto è stato sfondato da un pesante blocco di cemento lanciato dal piano alto di una casa.

Ieri i carabinieri hanno trovato tre ciclomotori, tre cellulari, sei biciclette, di cui tre elettriche, un drone e molto altro in un'abitazione nel quartiere Zen 2 a Palermo. Un supermarket di merce rubata il cui valore stimato è di 50.000 euro. Gli oggetti rubati erano esposti nelle varie stanze della casa. Oltre ai ciclomotori e bici sono stati trovati amplificatori audio, mac-book, lettori dvd e quant'altro possa servire per una postazione da Deejay, mulinelli ed altra attrezzatura necessaria per la pesca, per poi terminare con ben 214 capi d'abbigliamento di una nota casa motociclistica nonché 116 completini da calcio di una squadra giovanile.

I due fratelli che si trovavano in casa M.O. di 20 anni e V.O. di 25 anni sono stati denunciati per ricettazione.

La polizia il giorno dopo l’aggressione all’inviato di Striscia la notizia ha trovato un ingente quantitativo di droga, pistole, fucili e munizioni. Un'intera famiglia è finita in manette allo Zen di Palermo con l'accusa di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da sparo.

Sono stati arrestati Gabriele Ferrazzano, 19 anni, e dei genitori, Salvatore Ferrazzano, 61 anni, e Maria Vallecchia, 50 anni. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento al terzo piano di una palazzina di Costante Girardengo per perquisire l’abitazione. Nella stanza del 19enne, i poliziotti hanno trovato dentro uno zaino 432 stecche di hashish e un borsone con cinque grosse buste piene di marijuana essiccata, di circa un chilo ciascuna, ancora da confezionare, e 62 dosi già confezionate della stessa sostanza. Sotto il letto, invece, era nascosto un fucile a canne mozze di marca Breda, con relativa cartuccera rifornita di 25 proiettili calibro 12 e una balestra.

È stato scoperto uno sgabuzzino adibito a serra indoor con una piantagione di circa 60 piante di marijuana e tutto l'occorrente per la sua coltivazione. In cucina, dietro un armadio, gli agenti hanno trovato un foro nella parete e due pistole calibro 9 con tre caricatori e 71 cartucce. Infine, nel bagno, all'interno di un'intercapedine ricavata tra il pavimento e la vasca, c'erano altri sacchi contenenti marijuana essiccata, una busta con polvere di cocaina, altre due con cristalli di cocaina, ancora da tagliare, oltre a circa 40 dosi della stessa sostanza confezionate in piccoli ovuli riposti in alcuni blister e pronti per essere venduti al dettaglio. Durante la perquisizione gli agenti hanno scoperto anche mille euro in banconote di diverso taglio, conservate in gran parte addosso alla madre di Ferrazzano e dentro alcune suppellettili. Padre, madre e figlio sono stati arrestati e condotti al carcere Pagliarelli.

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