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"Luoghi di lavoro diversi dalla privata dimora": ridotte pene per 4 rapinatori

PALERMO. La Corte di Appello di Palermo ha ridotto di quattro mesi ciascuno le pene per i quattro imputati della rapina alla gioielleria “Mazzola” avvenuta a Palermo, in via Terrasanta, a novembre del 2016.

In primo grado i quattro arrestati erano stati condannati alla pena di 4 anni, per uno solo di loro, e a 3 anni e 8 mesi di reclusione per gli altri. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.

I quattro rapinatori hanno fatto irruzione nell’esercizio commerciale con il volto coperto, armati di pistola a tamburo e semiautomatica e hanno bloccato il titolare e portato via anelli, collane, bracciali e argenteria. Poi sono saliti a bordo di una Fiat Panda rubata.

I falchi della squadra mobile li hanno bloccati via Cimarosa. Sono stati fermati e il bottino è stato recuperato. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, l’avvocato Marco Carnabuci, si dice soddisfatto perché la Corte “sembra avere accolto uno dei motivi del mio atto di appello, vale a dire l’esclusione dell’aggravante determinata dall’equiparazione della gioielleria ad un luogo di privata dimora”, in linea con il principio da poco espresso dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione secondo cui il concetto di privata dimora non può essere esteso fino a farlo coincidere con qualunque ambiente generalmente chiuso".

“La sentenza  – prosegue – pare confermare l’impianto difensivo per cui i luoghi di lavoro di per sé non costituiscono privata dimora a meno che non ricorrano altri elementi che nel caso della rapina di via Terrasanta non erano presenti”.

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