PALERMO. Rientra l’emergenza e torna (almeno per ora) anche l’acqua nelle case. Dopo il caos dei giorni scorsi, con tanto di interruzioni idriche in diversi quartieri, l’Amap riporta la barra dell’erogazione a dritta e spiega che si è trattato di una situazione eccezionale dovuta, come spiegano dagli uffici di via Volturno, all’arrivo di due navi cisterna che hanno assorbito seimila tonnellate d’acqua in appena 24 ore.
La pressione ridotta ha creato disagi in diversi quartieri: dalla Zisa a Borgo Vecchio, da via Dante a via Albanese ma anche in via Notarbartolo, via Malaspina, piazza Diodoro Siculo, piazza Croci e nella zona dell’Ucciardone, un numero ancora imprecisato di abitazioni ed esercizi commerciali è infatti rimasto a secco, scatenando la protesta soprattutto contro le navi da crociera.
In un primo momento, infatti, il Comune aveva diffuso la notizia che l’approvvigionamento garantito alle enormi città galleggianti avesse mandato in crisi il sistema di erogazione. Da quando altre Regioni hanno dichiarato lo stato di calamità naturale per la siccità, è stato vietato questo tipo di prelievo e molte navi che attraccano in Italia svolgono dunque le operazioni di rifornimento idrico nel porto cittadino. Circostanza che avrebbe causato un calo di pressione nella rete idrica cittadina. Adesso, però, spuntano nuovi indiziati: a quanto sembra, infatti, l’interruzione dei giorni scorsi sarebbe stata provocata da due navi cisterna che avrebbero caricato ben seimila tonnellate di acqua in ventiquattr’ore.
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