PALERMO. «Per Roberto questo era un periodo nuovo, un periodo di serenità dopo tanti mesi bui. Era elettricista e tra poco doveva partire e andare in Danimarca per lavorare in un cantiere dove costruiscono navi. Lui doveva occuparsi del reparto elettrico». Lo racconta Pietro Zanca pastore evangelico che ha seguito per anni la famiglia Orestano (marito, moglie e figlia morti in un incidente stradale sull'A29) nella Chiesa evangelica in via dei Cantieri a Palermo.
"La notizia ha provocato nella comunità tantissimo dolore. La famiglia Orestano era molto conosciuta e benvoluta. Con la moglie Rosy mi sono sentito due giorni fa - aggiunge - Una donna meravigliosa, solare che viveva per il marito e i figli. Nonostante le difficoltà non aveva perso il sorriso».
Una famiglia cresciuta nella chiesa evangelica di via dei Cantieri. Anche i figli sono cresciuti lì. Il padre Roberto Orestano molto religioso aveva trovato conforto nella chiesa. Su Facebook aveva affidato il suo ultimo pensiero quello che potrebbe essere letto alla luce della tragedia come il suo testamento. «Chi veramente vuole conoscere la verità predicata, chieda al nostro Signore Gesù Cristo con tutto il cuore il discernimento della parola che ha lasciato scritto. Lui è il buon pastore che ti farà comprendere direttamente la sua parola. Dopo di ciò confrontala con i pastori terreni che portano la sua parola, e se hai chiesto con il cuore tutto ciò capirai se la parola portata è verità. Se non è uguale al quella lasciata dal nostro Dio, egli stesso dice che sia anatema, non ascoltare, ma fuggi. Non dice attacca e giudica, ma dice fuggi via. Dio vi benedica grandemente».
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