CEFALU'. Gli impianti di potabilizzazione di Cefalù sono stati chiusi dalla società Sorgenti di Presidiana che li gestisce. La sospensione del servizio era stato annunciato nei giorni scorsi. L'erogazione comunque proseguirà per decisione del sindaco Rosario Lapunzina che con una propria ordinanza ha disposto l'immissione in rete di acqua grezza di cui è vietato l'uso alimentare.
La chiusura del potabilizzatore è l'effetto di un braccio di ferro tra la società e il Comune. Sorgenti di Presidiana vanta un credito di 1,75 milioni di euro e chiede che sia il Comune a pagare il quale sostiene invece di non essere mai stato individuato dalla società di ambito territoriale idrico come gestore del servizio dopo il ritiro da parte di Amap a causa dei costi eccessivi di produzione di acqua depurata.
Il Comune non paga neanche l'acconto concordato di 500 mila euro sulla mega bolletta perché non è stato autorizzato dall'Ati il quale non si è riunito e non ha adottato alcuna decisione malgrado le sollecitazioni dell'amministrazione comunale di Cefalù.
La società Sorgenti di Presidiana aveva mandato un ultimatum: avrebbe mantenuto il servizio fino all'esaurimento delle scorte di reagenti. Oggi ha fermato la produzione.
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