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Fiamme anche in autostrada, paura tra Villabate e Bagheria. La Diocesi di Monreale: incendiare è contro Dio

PALERMO. L'emergenza incendi non sembra avere fine in Sicilia. Una vera e propria estate di fuoco. A essere colpita nelle ultime ore è la provincia di Palermo. Un incendio è divampato sull'autostrada A19 Palermo-Catania, tra Villabate e Bagheria.

Le fiamme sono partite dalle sterpaglie e dai rifiuti accumulati oltre il guard-rail che delimita la carreggiata in direzione del capoluogo etneo. Il fumo ha invaso il tratto di strada in entrambe le direzioni. Sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco. Per almeno due ore il traffico è andato a rilento.

Roghi anche a Cefalù, dove continua a bruciare da ieri sera la vegetazione in contrada Ferla e Sant'Ambrogio. Le fiamme hanno minacciato diverse abitazioni. Decine le telefonate alla sala operativa dei vigili del fuoco per chiedere aiuto. La situazione è ancora grave tanto che è previsto per oggi l'intervento dei mezzi aerei.

Un altro incendio è divampato a Montagna Longa tra il territorio di Cinisi e Carini. Le operazioni di spegnimento sono iniziate ieri a tarda sera e stanno proseguendo anche questa mattina.

Ieri per diverse ore ha bruciato anche il bosco di Casaboli a Monreale. Sono andati distrutti ettari di vegetazione. Sul fatto è intervenuta anche l'arcidiocesi di Monreale, che ha usato forti parole di condanna verso i piromani: ''In diverse zone del nostro territorio si sono verificati degli incendi, presumibilmente dolosi, che hanno provocato ingenti danni al patrimonio boschivo e faunistico, fra cui l'ultimo in località Casaboli e Sagana. É colpa dell'uomo e della sua cattiveria uccidere ogni forma di vita e pensare stupidamente di distruggere la casa comune, che Dio ci ha comandato di custodire e curare''.

La comunità ecclesiale di Monreale ''mentre condanna simili crimini, afferma che appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell'uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la Sua creazione''.

Sugli incendi è intervenuto il vice presidente vicario dell'Ars, Antonio Venturino che chiede l'invio dell'esercito per il presidio delle aree boschive e l'inasprimento delle pene per incendiari e piromani.

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