PALERMO. Una condanna esemplare quella inflitta dalla Cassazione a Hamid Davudi, l’uomo che la notte del 25 novembre di cinque anni fa travolse, con la propria auto, il giovane diciannovenne Giovanni Leonardo in via Saitta Longhi, a Monreale. Quattro anni e mezzo di carcere confermati dalla suprema corte a cui si aggiunge la condanna a un risarcimento di un milione di euro ai parenti del giovane Giovanni, assistiti dall’avvocato Tommy De Lisi.
Davudi, secondo gli inquirenti, al momento dell’impatto contro il motorino di Leonardo, si trovava sotto l’effetto dell’alcool. Quella notte del 25 novembre, dopo aver finito il proprio turno di lavoro come aiuto pizzaiolo, il giovane Giovanni Leonardo stava percorrendo via Saitta Longhi, portando a piedi il suo motorino, quando sarebbe stato travolto dalla Bmw di Davudi.
In seguito a un volo di decine di metri, il giovane morì sul colpo. Gli esperti stabiliranno in seguito che l’autista della Bmw stava percorrendo via Saitta Longhi a ottanta chilometri orari circa contro i trenta previsti dal codice. E le luci della sua Bmw non avrebbero illuminato a sufficienza la strada.
Quella contro Davudi rappresenta una delle condanne più dure mai inflitte in Italia per un omicidio colposo provocato da un incidente stradale.
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