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"Estorsione aggravata", la procura di Palermo chiede quattro anni per l'ex rosanero Miccoli

Fabrizio Miccoli

PALERMO. La procura ha chiesto la condanna a quattro anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso dell'ex capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, che è difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Giampiero Orsini. Miccoli ha infatti scelto il rito abbreviato e la sentenza è fissata per il 6 ottobre.

Inizialmente il sostituto procuratore Maurizio Bonaccorso, che ha coordinato le indagini, aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo, ma il Gip Fernando Sestito aveva invece disposto l'imputazione coatta e da qui la richiesta di rinvio a giudizio per il calciatore pugliese, formulata lo scorso novembre.

Secondo la Procura, l'ex bomber rosanero, tra il 2010 ed il 2011, avrebbe incaricato il suo amico Mauro Lauricella, il figlio del boss della Kalsa, Antonino, detto "U Scintilluni", di recuperare di 12 mila euro che sarebbero stati vantati da un suo amico per una vicenda legata  alla gestione della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine. Lauricella - sempre secondo l'accusa - si sarebbe dato da fare ed avrebbe utilizzato metodi particolarmente violenti per svolgere il suo compito.

Una ricostruzione questa che, però, in primo grado non ha retto davanti al tribunale, che ha già processato, sempre per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Lauricella e Gioacchino Amato: a fronte di una richiesta di condanna rispettivamente a 10 e a 12 anni di carcere, a metà luglio scorso, il collegio della seconda sezione, presieduto da Bruno Fasciana, aveva infatti assolto entrambi gli imputati dall'accusa e condannato a un anno (pena sospesa) il solo Lauricella per violenza privata aggravata dal metodo mafioso.

Miccoli ha sempre negato di essere a conoscenza delle parentele mafiose di Lauricella e ha detto, durante il processo al suo amico, di essersi disinteressato della vicenda.

"Rimaniamo basiti - dice Castronovo - da questa richiesta della dottoressa Mazzocco perché in contrasto con quanto già scritto dalla Procura nella richiesta di archiviazione e con la sentenza, seppure non ancora irrevocabile, che ha stabilito che non ci fu estorsione. Non sono stati presi  in considerazione gli elementi a favore della difesa".

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