PALERMO. Ha confessato anche davanti al gip il muratore Domenico Federico che domenica scorsa ha colpito con una forbice un'anziana di 83 anni. La donna è in prognosi riservata dopo essere stata aggredita nella sua abitazione di via Empedocle Restivo a Palermo. La donna si era accorta che dalla sua casa mancava il borsello con i soldi e i suoi documenti. Ha subito sospettato degli operai che erano stati a casa sua per alcuni lavori nelle settimane scorse. Ha chiamato il muratore e poco dopo a casa sua, per un chiarimento, è arrivato Domenico Federico, ventiduenne di Belmonte Mezzagno. Era assieme a una donna e a un altro uomo che adesso sono indagati. Federico ha confermato il racconto della donna dicendo di aver agito in preda a un raptus. La donna, infatti, lo avrebbe subito accusato del furto e ha inveito contro lui. "Quando le ho tappato la bocca con la mano - ha spiegato al gip Nicola Aiello - mi ha morso e lì no ho capito più nulla. Ho preso le forbici e l'ho colpita". I tre sono fuggiti a bordo di una Fiat Cinquecento e i vicini hanno chiamato i soccorsi. Prima di perdere conoscenza la vittima ha detto agli investigatori della squadra omicidi: "È stato il figlio di Totò il muratore". Da questa frase è partita una indagine serrata, alla quale hanno partecipato anche i Falchi, che in poche ore ha portato a Federico. La donna è stata trasportata d'urgenza a Villa Sofia dove i medici l'hanno operata per una profonda ferita al torace. Inizialmente i poliziotti credevano che l'aggressione fosse scaturita da un tentativo di rapina. Si sono accorti che dall'abitazione sono stati messi a segno diversi furti risalenti nel tempo: alla donna mancano gioielli e oggetti preziosi. Poi però grazie alla ricostruzione di Federico si è risaliti all'esatta dinamica. Il gip ha convalidato il fermo e domani deciderà sulla misura cautelare. La difesa dell’uomo ha chiesto i domiciliari con il braccialetto elettronico.