PALERMO. Nobiltà, motori, e purtroppo anche incidenti. Quella annullata oggi dopo l’incidente durante la terza 'speciale' in cui sono morte due persone, era l’edizione n.101 della Targa Florio. E’ la competizione automobilistica più antica del mondo, inventata nel 1906 da quell'ingegner Vincenzo Florio che le ha dato il nome, e da coloro che le seguono con passione da decenni viene chiamata semplicemente «la Cursa».
Prima dell’incidente mortale accaduto oggi, la Targa Florio provocò un altro morto nell’edizione numero 96, il 16 giugno 2012, quando perse la vita il navigatore gallese Gareth Roberts, 24 anni, di Camerthen, che correva su una Peugeot 207 in coppia con Craig Breen, irlandese di Waterford, rimasto illeso. L’incidente avvenne in contrada Campella, alla prima prova speciale della seconda giornata di gara, da Gratteri a Gibilmanna. A metà del tracciato di 18 chilometri, l’auto si schiantò contro l’estremità di un guard rail, che finì nell’abitacolo come una lama, colpendo in pieno il navigatore. Anche in quel caso la gara fu annullata. Nell’85 un altro pilota, Sandro Picone, perse la vita alla Targa Florio, quella volta avvelenato dai gas di scarico accumulati dentro l’abitacolo per un guasto.
Nel '91, invece, uno spettatore era morto, investito da un’auto. Impossibile non ricordare la tragedia occorsa il 15 maggio 1977: la gara si svolgeva sul circuito Madonita di 72 km da percorrere per otto volte. Ma al quinto giro venne interrotta a causa di un terribile incidente: l’Osella del marchigiano Ciuti, pilota esperto di gare in salita, arrivata nei pressi di Buonfornello perdeva aderenza cominciando una serie di piroette che falciarono un gruppo di tifosi nei pressi. Quel tremendo incidente provocò la fine della Targa Florio dei tempi eroici (ma anche pericolosi), anche se poi il nome 'Targa Florio' venne dato al Rally di Sicilia o a gare rievocative.
Il primo incidente mortale della corsa più vecchia del mondo, inaugurata da Vincenzo Florio nel 1906, coinvolse il conte Giulio Masetti, che nel 1926 perse la vita sulla sua Delage. Nel 1934 morì Giovanni Alloatti, in gara con una Bugatti Type 51. Nel 1958 perse la vita, durante le prove, il pilota piemontese Sergio Der Stepanian, su Ferrari Berlinetta 250. E sempre in prova morirono nel '71 Fulvio Tandoi, su Alpine Renault A110, e nel '73 l’inglese Charles Blyth, su Lancia Fulvia HF.
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