PALERMO. Altro colpo alla rete di contatti in Italia di Anis Amri, il giovane tunisino autore della strage al mercatino di Natale di Berlino lo scorso 19 dicembre. Oggi è stato espulso Ghidhaoui Moes, connazionale 44enne, il cui numero di telefono si trovava sul cellulare di Amri.
Lo scorso 13 gennaio era stato allontanato sempre «per motivi di sicurezza dello Stato» un altro tunisino che viveva ad Ancona ed aveva tenuto contatti con un estremista entrato in collegamento con l'attentatore di Berlino. Pochi giorni dopo era stato espulso un altro tunisino che, in fila alla mensa della Caritas di Latina, aveva inveito contro un volontario urlando «Amri è mio fratello».
L'attenzione è dunque sempre alta sulla cerchia di persone che avrebbero potuto fornire un appoggio al giovane ucciso in uno scontro con una pattuglia di poliziotti vicino alla stazione di Sesto San Giovanni (Milano), dopo la sua fuga dalla Germania. L'espulso di oggi, senza fissa dimora, è stato rintracciato in provincia di Latina. Gli investigatori stavano sulle sue tracce perchè l'uomo era tra i contatti di Amri quando quest'ultimo era ospite della famiglia di un connazionale, attualmente detenuto presso il carcere di Velletri per reati comuni. Dovrebbe trattarsi di Yakoubi Montasar, che ha ospitato Amri nella sua casa ad Aprilia (Latina), insieme alla moglie Jessica. La donna aveva raccontato pochi giorni fa alla Bild Zeitung il periodo di convivenza con Amri e la sua radicalizzazione.
Ed oggi anche un altro tunisino è stato espulso dall'Italia, il 34enne Ati Aou Nizar, segnalato dai servizi di intelligence nell'ambito del monitoraggio sulla comunità islamica della provincia di Perugia. L'uomo faceva parte di un gruppo di spacciatori attivi nel capoluogo umbro. Dalle indagini svolte è emerso poi che il tunisino, oltre a manifestare le sue simpatie per il Daesh, durante la sua precedente permanenza a Lucca, non avrebbe escluso la possibilità di recarsi in Siria. Rintracciato a Palermo lo scorso 14 febbraio e risultato irregolare sul territorio nazionale, è stato trattenuto nel centro di Caltanissetta. Oggi è stato rimpatriato dalla frontiera area di Palermo con un volo diretto a Tunisi.
Con quelli di oggi salgono a 147 le persone considerate vicine all'estremismo religioso espulse con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015 ad oggi. Quindici espulsioni sono state eseguite quest'anno.
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