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Rischio scarcerazione per 14, presidente del tribunale: chiarirò

Tribunale di Palermo

PALERMO. "Mi pare giusto che si facciano  tutti gli accertamenti necessari. Se il ministero me lo chiederà  io darò tutte le spiegazioni sulle questioni che dipendono da  me. Comunque parlare di scarcerazioni è prematuro. I termini non  sono ancora scaduti».

Così il presidente del tribunale di  Palermo ha commentato la decisione del Guardasigilli di avviare  accertamenti sulla vicenda che potrebbe portare alla scarcerazione di 14 mafiosi per un ritardo nel deposito della  sentenza di primo grado. «Gli atti del processo sono stati mandati alla corte  d'appello - ha aggiunto Di Vitale - Saranno i giudici di secondo  grado ora a valutare la questione».

Nonostante i termini di carcerazione non siano ancora scaduti  (è questione di giorni), è assai difficile, però, che la corte  possa fissare in tempo utile l'udienza che potrebbe congelarne  il decorso. Il presidente del tribunale aveva autorizzato una proroga al  gup, già in considerevole ritardo, per il deposito delle  motivazioni della sentenza.

Contro la proroga e il congelamento  del termine hanno fatto ricorso i legali di 14 imputati, boss  dei clan palermitani condannati. E il tribunale del Riesame ha  dato loro ragione. Secondo quanto si apprende la Procura non  avrebbe intenzione di fare ricorso in Cassazione contro la  decisione del Riesame.

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