PALERMO. L’ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo non avrebbe eseguito tempestivamente il trattamento riabilitativo a una paziente operata nel nosocomio e la donna non sarebbe stata informata adeguatamente. Per questi motivi, l’ospedale è stato condannato al risarcimento di 84.532 euro.
Come è stato dimostrato dal legale della paziente, l’avvocato Emanuele Gualniera, la donna non avrebbe ricevuto le cure necessarie dopo tre operazioni – avvenute a maggio e giugno 2005 – di stabilizzazione cervicale. I postumi sono stati cefalea, vertigini, nausea che le hanno causato un nuovo ricovero, ma soprattutto disturbi permanenti come disfagia, con rigurgito dal naso del cibo, ipofonia.
La causa è cominciata nel 2012 ed si è conclusa oggi con la sentenza depositata dal giudice Angela Notaro della terza sezione civile del Tribunale di Palermo. Secondo il giudice “l’azienda ospedaliera è da ritenersi responsabile dei danni patiti dalla signora a causa del ritardato e inadeguato trattamento riabilitativo del linguaggio e della deglutizione e della mancata acquisizione del consenso informato”.
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