SAN GIUSEPPE JATO. Nuovi disagi all’ambulatorio medico di piazza del Popolo a San Giuseppe Jato. Un solo giorno e un solo medico per somministrare le vaccinazioni sia pediatriche che per adulti. Il problema, dovuto a carenze di personale, era già emerso lo scorso settembre.
Il servizio di continuità assistenziale, allestito presso l'ex guardia medica, fa capo al Distretto 41 di Partinico ed è di competenza dell’Asp 6 di Palermo che in quell'occasione assicurò: "Eviteremo la commistione tra diverse vaccinazioni”.
Ma ieri, complice anche l’incremento di richieste per il vaccino anti-meningococco, il problema è riemerso con le inevitabili proteste. Numerosi utenti, tra cui tanti bambini, sono stati infatti costretti per “sovrannumero” a tornare nelle proprie case senza vaccino. L’unico medico in servizio può garantire, infatti, fino a 45 vaccinazioni.
Ma ieri mattina erano più di cento, tra neonati, adolescenti ed adulti, in fila. E c’è chi, per assicurarsi un turno utile, ha raggiunto l’ambulatorio alle 6 e 30 del mattino. Gli elenchi “autogestiti” vengono affissi già prima dell’alba, nonostante le vaccinazioni abbiano inizio alle ore 9. Al servizio si rivolgono gli utenti di tre Comuni limitrofi: San Giuseppe Jato, San Cipirello e Camporeale.
Ed a subire maggiori disagi sono le famiglie con figli in età pediatrica, i cui vaccini obbligatori possono essere somministrati solo dall’ambulatorio di piazza del Popolo. Diventa così difficile rispettare il calendario vaccinale. Ma a preoccupare i genitori dei neonati è soprattutto la compresenza di centinaia di adulti durante le ore di attesa nelle due sale dell’ambulatorio medico.
Lo stesso giorno, il mercoledì, vengono infatti somministrate sia le vaccinazioni pediatriche (antidifterico-tetanico-pertossico; antipoliomielitico; anti morbillo-parotite-rosolia; anti epatite B; antipneumococcica etc.), che quelle per adulti: anti papilloma virus, difto-tetanico-pertossico acellulare, anti-meningococco.
Con buona pace degli appelli degli esperti ad evitare i luoghi affollati nei periodi di massima diffusione del virus influenzale. Ma all’origine del recente disagio ci sarebbe l’esigenza di far fronte alle continue richieste di vaccinazione dovute alla psicosi meningite.
"In tutta la provincia abbiamo finora somministrato 110 mila vaccini anti-meningococco – fanno sapere dall’Asp 6 –. In pratica è come se fossimo in trincea per fronteggiare una continua richiesta. Di qui gli inevitabili disagi in alcuni ambulatori, dove già dalla prossima settimana la situazione dovrebbe tornare alla normalità”. Nella sola provincia di Palermo le richieste per il vaccino anti-meningococco sono aumentate del 500 per cento.
"L'incremento – fa sapere l’Asp - ha costretto i 21 centri vaccinazione a lavorare anche al di fuori dell'orario di servizio per coprire la domanda, dovuta soprattutto a studenti e lavoratori fuori sede che, approfittando della pausa natalizia e della gratuità del servizio, chiedono di essere vaccinati”.
Una psicosi ritenuta però “ingiustificata”: “Non esiste nessuna pandemia né un incremento anomalo dei casi di meningite – assicurano dall’Asp 6 – che possano giustificare una vaccinazione così frenetica".
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