PALERMO. Lei era innamorata, lui la vendeva, gli altri la compravano, pur sapendo o comunque dubitando che si trattasse di una minorenne. In termini molto secchi, la storia che vede protagonista Dario Nicolicchia e le dodici persone coinvolte nell'inchiesta sulla prostituzione forzata di una ragazzina di 15-16 anni, è questa. E le parole della vittima, pronunciate nel corso dell' incidente probatorio tenuto davanti al Gip Lorenzo Matassa, sono una testimonianza quanto mai drammatica di un grido d' aiuto a lungo represso, soffocato.
«Così crescerai prima». La ragazzina, oggi diciannovenne, parla di fatti del 2013 e della sua relazione con Nicolicchia (difeso dall' avvocato Cinzia Pecoraro), poi sfociata nella prostituzione. Dice lei al Gip Matassa, al pm Claudio Camilleri e agli avvocati: «Mi innamorai molto di lui e quindi tutto ciò che mi faceva vedere lui io lo vedevo come giusto, perché io, cioè lo amavo e, quindi, non mi importava se magari facevo qualcosa di un po' sbagliato».
La «persona offesa», assistita dall'avvocato Antonio Palazzotto, era però consapevole dei propri limiti, innanzitutto anagrafici: «Io comunque sono piccola e non so se riesco ad accettare queste cose, perché non mi sento pronta. E lui mi disse: "Vedi che tu non sei piccola, tu hai comunque una mentalità molto aperta, tu hai un cervello comunque superiore" della mia età e quindi, queste cose che facevo mi avrebbero portato a crescere, a crescere prima».
DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia