PALERMO. È stato violentato tutta la notte con un tubo in ferro e uno stuzzicadenti nell'uretra perchè aveva rifiutato l'affiliazione all'organizzazione nigeriana Black Axe. È uno dei particolari raccapriccianti emerso nell'inchiesta che ha portato nella notte la squadra mobile di Palermo ad eseguire 20 fermi.
«È l'organizzazione che sceglie i propri membri e questi sono costretti a farne parte. Non c'è volontà e libero arbitro nella struttura Black Axe - ha detto Carmine Mosca, vice questore della Squadra mobile di Palermo che ha seguito da vicino le indagini - E se non accetti è la violenza a fare cambiare idea e la minaccia di fare del male ai partenti in Niger. Chi non accettava le regole veniva picchiato e violentato».
Le violenze sono riservate anche alle donne che non accettano di entrare nel giro della prostituzione. «Tre donne sono state segregate per diverse notti e sono state liberate nei giorni scorsi nel corso di una nostra operazione - aggiunge Mosca - L'organizzazione è verticistica. Insieme ai capi e ai ministri abbiamo fermato anche i 'Buchà o picchiatori. Sono questi uomini che garantiscono la protezione per gli affiliati e il rispetto delle regole per i membri. Sono stati ricostruiti diversi casi di violenza. Persone che non sottostavano alle regole di comportamento, per esempio chi non pagava le partite di droga, venivano 'punitè in modi severi e violenti».
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