PALERMO. "Timbrava il cartellino e andava via". Una pratica che sarebbe andata avanti per un mese quella di Amalia Colaianni, dirigente dell'ospedale Guadagna di Palermo. La donna è stata condannata a 8 mesi (pena sospesa) per truffa aggravata.
Tra settembre e ottobre del 2013 la donna è stata pedinata dalle forze dell'ordine che hanno accertato che, dopo aver timbrato il cartellino, lasciava il lavoro. La dirigente si è difesa sostenendo che si trattava di una compensazione delle ore di straordinario fatto, ma l'accusa rappresentata dal pm Fabiola Furnari ha dimostrato che un'eventuale compensazione avrebbe richiesto una autorizzazione da parte del nosocomio.
Si attende la sentenza, nei prossimi giorni, per un altro caso di assenteismo a Palermo. Quello all’ospedale Villa Sofia di Palermo. I carabinieri, attraverso telecamere, vedevano spesso un infermiere con una mazzetta di badge: le schede delle presenze venivano passate tutte di seguito. E intanto i dipendenti sarebbero stati altrove.
Il pm Claudio Camilleri ha chiesto le condanne di nove tra medici, infermieri e personale amministrativo. Tra di loro anche Roberto Matracia, ex medico sociale del Palermo Calcio.
Simona Licandro
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