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Caso Saguto, ammonta a 900mila euro il sequestro di beni all'ex magistrato e ad altri sei indagati

PALERMO. Ammonta a circa 900 mila euro il sequestro per equivalente (corrispondente quindi a coprire i proventi che sarebbero derivati da corruzione, concussione, peculato, truffa aggravata e riciclaggio) a carico di Silvana Saguto, Gaetano Cappellano Seminara, Carmelo Provenzano, Maria Ingrao, Roberto Nicola Santangelo, Walter Virga e Luca Nivarra.

Nelle indagini della Procura di Caltanissetta, le attività di ascolto “più proficue” sono quelle effettuate nello studio legale Pro.de.a di Walter Virga e, soprattutto, nell’ufficio di Silvana Saguto al Tribunale di Palermo. In particolare, all’interno dell’ufficio dell’ex presidente della sezione Misure di prevenzione venivano registrate conversazioni che gli inquirenti definiscono “decisive per individuare gli atti antidoverosi compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, nel contesto di due rapporti corruttivi, rispettivamente con Gaetano Cappellano Seminara e con Carmelo Provenzano”.

Come descritto da un amministratore giudiziario, persona offesa del delitto di concussione, Silvana Saguto – si legge nella nota della Procura di Caltanissetta - “intratteneva rapporti esclusivi con le persone che le interessavano”, secondo un modulo “a margherita, ossia senza vi fosse alcuna interferenza tra i rapporti che facevano capo a lei”, rapporti che la vedevano al centro, e da cui si dipartivano “petali” e “raggi”, non comunicanti tra loro, rappresentati da professionisti, amministratori giudiziari, colleghi, cancellieri, ufficiali di polizia giudiziaria, rappresentanti del mondo universitario e giornalisti, dai quali la stessa traeva vantaggi e utilità di varia natura. Questo spiega – secondo la Procura - l’autonomia dei due rapporti corruttivi e dei due vincoli associativi.

Silvana Saguto – secondo la ricostruzione dei magistrati - avrebbe compiuto un abuso di ufficio nella nomina di Walter Virga ad amministratore giudiziario della procedura “Giardina”, e abuso d’ufficio aggravato a carico anche di Tommaso Virga e di un altro magistrato in relazione alla nomina di Walter Virga nella procedura “Rappa”.

La Procura ricorda che “in perfetta sinergia con personale in servizio presso il Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, sono stati redatti oltre centotrenta verbali di assunzioni di informazioni da persone informate sui fatti; sono state compiute decine di mirate acquisizioni documentali, presso diversi uffici giudiziari siciliani, nelle università di Palermo e di Enna, alla prefettura di Palermo e il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia; sono stati analizzati gli atti di oltre cinquanta procedure di prevenzione, spesso con i relativi provvedimenti di liquidazione, secondo un andamento spiraliforme e un metodo di riscontri progressivi tra esiti delle attività di intercettazione, analisi della documentazione acquisita ed esame delle persone informate sui fatti che ha consentito di contestare, allo stato, settantanove capi di imputazione a carico di venti persone sottoposte ad indagini, di tessere strettamente insieme gli elementi raccolti, di farli dialogare con ordine, di dare corpo al sistema, delimitando saldamente un orizzonte per la chiusura di questa prima fase delle indagini”.

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