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La Cassazione respinge il ricorso, rimane il divieto di dimora per Maniaci

PALERMO. La Cassazione ha respinto, giudicandolo inammissibile, il ricorso di Pino Maniaci, direttore della tv antimafia Telejato, contro il diveto di dimora a Trapani e Palermo, disposto dal tribunale del riesame di Palermo a inizio giugno.

Il Riesame aveva accolto l'appello della Procura per la richiesta di misura cautelare per l'ipotesi di estorsione all'ex assessore di Borgetto Gioacchino Polizzi, che il gip aveva invece ritenuto insussistente. Secondo i pm Roberto tartaglia, Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Francesco Del Bene, Maniaci avrebbe preteso denaro e favori in cambio di una linea soft della sua televisione sulle attività dell'amministrazione.

Deve lasciare Partinico il giornalista di Telejato Pino Maniaci, accusato di estorsione. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei suoi legali, Antonio Ingroia e Bartolo Parrino, contro la misura del divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo disposta a giugno dal tribunale del Riesame del capoluogo.

A Maniaci sono contestate tre estorsioni. Per una, quella a carico dell'ex assessore Gioacchino Polizzi di Borgetto, il gip non dispose il divieto di dimora a Trapani e Palermo richiesto dalla Procura. La misura fu emessa, invece, per gli altri due taglieggiamenti: però, per un errore di notifica dell'udienza di discussione davanti al Riesame, le misure vennero dichiarate nulle e il giornalista tornò a Partinico, paese della provincia di Palermo e sede della sua tv.

Era rimasto sub iudice, intanto, il divieto di dimora per la terza estorsione. Contro la bocciatura del gip la Procura ha fatto e vinto ricorso al Riesame che ha concesso il provvedimento. La misura non è stata però eseguita perché i legali di Maniaci hanno fatto ricorso in Cassazione. Con l'inammissibilità decisa dai giudici romani il divieto è ora esecutivo.

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