PALERMO. L'Ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo taglia il traguardo delle mille resezioni epatiche. La procedura è stata eseguita per salvare la vita ad un giovane migrante, arrivato a Palermo con un barcone ed affetto da un tumore primitivo del fegato. Il ragazzo di 28 anni ora sta bene ed è pronto a iniziare la riabilitazione.
La resezione epatica, consiste nell'asportazione chirurgica di una porzione dell'organo per il trattamento dei tumori del fegato (epatocarcinoma, colangiocarcinoma, ecc), delle malattie delle vie biliari, e per la donazione di una parte del fegato da vivente ad un soggetto che deve essere trapiantato.
L'alto livello di qualità raggiunto dal centro trapianti palermitano è stato certificato anche da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Secondo gli ultimi dati dell'ente certificatore, infatti, l'indicatore relativo alla mortalità a 30 giorni dopo un intervento per tumore del fegato è pari a zero.
«Questi risultati sono stati possibili grazie alla grande esperienza del team chirurgico che collabora strettamente con esperti epatologi e radiologi interventisti e con fisioterapisti della riabilitazione, oltre alla disponibilità di una terapia intensiva tecnologicamente avanzata, unica in Italia per la sua multidisciplinarietà - spiega Angelo Luca, direttore di Ismett - grande importanza ha avuto anche l'applicazione di protocolli sviluppati presso l'Università di Pittsburgh (fast track surgery) che consentono la rapida dimissione ospedaliera e la precoce ripresa delle normali attività della vita quotidiana».
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