PALERMO. Altro punto per la difesa – rappresentata dall’avvocato Raffaele Bonsignore - nell'ambito della vicenda legata al trasferimento nel principato di Andorra di una parte del presunto tesoro degli eredi di Ezio Brancato, il funzionario regionale e socio della Gasdotti azienda siciliana, morto nel 2000.
E’ stato infatti rigettato l’appello della Procura che chiedeva gli arresti domiciliari per la vedova Maria D'Anna e la figlia Antonella Brancato, indagate per trasferimento fraudolento di valori.Il procuratore Francesco Lo Voi ed i sostituti Siro De Flammineis e Gaspare Spedale, che coordinano le indagini, si erano appellati al tribunale del riesame, perché la prima istanza era già stata rigettata dal gip Nicola Aiello ad agosto. Il giudice, pur ritenendo sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza che l'esigenza di sottoporli alla misura cautelare, aveva però stabilito che la stessa misura non sarebbe stata “attuale”.
Nei giorni scorsi erano stati dissequestrati – pur rimanendo bloccati ad Andorra - i beni degli eredi Brancato.
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