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Abitazioni e terreni per 1,5 milioni: sequestro di beni per uno zio di Brusca

PALERMO. Sono stati sequestrati beni dai carabinieri di Palermo per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro a Giuseppe Brusca, zio deceduto di Giovanni Brusca.

Brusca, nato a San Giuseppe Jato e deceduto il 7 dicembre del 2010, fu arrestato nell'operazione "Jato Storm bis" del novembre 2009. In questa occasione erano stati sequestrati: un allevamento di bovini e un’impresa edile, con relativo complesso dei beni aziendali a San Giuseppe Jato , un appartamento a Palermo, due immobili, una villa e un appezzamento di terreno con annesso fabbricato sempre a San Giuseppe Jato, un terreno a Monreale, una multiproprietà a isola di Capo Rizzuto (in provincia di Crotone), 30 rapporti bancari e un veicolo.

Nell’ambito dell’operazione “Jato storm bis”, lo zio del noto collaboratore di giustizia fu arrestato e rinviato a giudizio nel giugno del 2010 per mafia e, in particolare, per avere svolto, almeno fino al novembre del 2009, un ruolo per l’imposizione del pizzo nel territorio di San Giuseppe Jato.

Giuseppe Brusca,  secondo gli investigatori, aveva organizzato e partecipato a riunioni ed incontri con esponenti di altre famiglie mafiose per trattare affari illeciti, e spesso era anche intervenuto per dirimere una controversia tra altri uomini d’onore come Giovan Battista Vassallo, Salvatore Vassallo, Stefano Vassallo e Angelo Lo Voi.

Il sequestro di oggi è avvenuto grazie alla legge Antimafia del 2009, con la quale è consentito di avanzare una richiesta di applicazione della sola misura di prevenzione patrimoniale anche in caso di morte della persona.

"La complessa attività investigativa patrimoniale - dicono i carabinieri -, svolta attraverso minuziosi accertamenti sui beni ritenuti riconducibili Giuseppe Brusca, ma formalmente intestati ai suoi eredi, ha consentito di individuare e sequestrare, un patrimonio illecitamente accumulato".

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