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Abusivismo edilizio, a Palermo 600 casi in cinque mesi

PALERMO. Raffica di abusi edilizi a Palermo. Seicento casi di violazioni della normativa edilizia, con la segnalazione contestuale all'Agenzia delle entrate e agli uffici tributari per il recupero delle somme evase al fisco e oltre mille persone segnalate all'autorità giudiziaria.

È il risultato dell'attività svolta a Palermo da gennaio a maggio dal nucleo di polizia urbanistico edilizia dei vigili urbani. L'attività si lega al "Patto per la legalità" siglato tra Agenzia delle entrate, Regione siciliana, Comune di Palermo e Guardia di finanza per contrastare l'evasione fiscale.

Sulla scorta delle segnalazioni di abusi edilizi, l'ufficio ha eseguito i controlli incrociati con la banca dati messa a disposizione dall'Agenzia delle entrate. La tipologia degli abusi edilizi riscontrati non è uniforme: nelle zone pedemontane e periferiche di Ciaculli, Brancaccio, Altarello, Falsomiele, Tommaso Natale e nella fascia di Partanna Mondello, gli abusi edilizi riguardano soprattutto nuove costruzioni e ampliamenti medio-grandi, fino alle villette unifamiliari; mentre in città e nel centro storico i controlli hanno evidenziato ampliamenti e ristrutturazioni non autorizzate di entità minore ma pur sempre illegali e spesso causa di gravi rischi per l'incolumità pubblica.

Già ad aprile erano stati individuati e sequestrati circa 72.000 metri quadrati di superfici non dichiarate al fisco. L'aumento della superficie tassabile era stato uno degli elementi che hanno portato alla riduzione della Tari nel capoluogo siciliano compresa fra il 4% e il 7% nell'ultimo anno.

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