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L'indagine: "Minorenni morti in incidenti, Sicilia al quinto posto. Allarme nei centri urbani"

Giordano Biserni

PALERMO.  Le vittime della strada tra i minori sono tornate ad aumentare. E' la fotografia di una situazione "non certo virtuosa", quella che fa Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, che collabora ogni giorno con tutte le istituzioni e che aiuta a fornire ogni anno, in tutta Italia, statistiche e numeri dei sinistri nella Penisola.

Per quanto riguarda i bambini, sono già 18 i morti da 0 ai 13 anni in Italia nel 2016. "La proiezione è di 48-52 minori morti, decisamente troppi", dice il presidente Biserni.  Dopo il tragico record registrato nel 2014 con 65 vittime,  il più sconfortante e avvilente degli Osservatori dell’ASAPS,  nel 2015 il dato delle giovani vittime della strada nella fascia che va da 0 a 13 anni ha registrato 969 incidenti gravi nei quali hanno perso la vita 42 bambini, di cui 11 bimbi di origine straniera.

Nel complesso si sono contati anche 1.206 feriti seri. Dei 42 bambini deceduti 29 erano maschi e 13 femmine. In Sicilia, lo scorso anno, sono stati 28 gli incidenti gravi che hanno coinvolti ragazzi da 0 a 13 anni.  Il più alto numero delle piccole vittime lo fa segnare la Toscana con 6 bimbi che hanno perso al vita, seguono la Lombardia con 5, l’Emilia Romagna e il Lazio con 4. Nel 2014 in Sicilia le vittime minori sulle strada erano state 5, scese a 3 nel 2015. 

Delle 42 giovanissime vittime 24, pari al 57%, erano trasportate a bordo dei veicoli (33 nel 2014) e questo aspetto comunque ripropone drammaticamente il tema del fissaggio dei nostri piccoli sui seggiolini. Non si conosce il dato di quante fra queste 24 vittime fossero regolarmente allacciate, anche se si può ritenere che una percentuale significativa non fosse trasportata a norma. In particolare nei casi di espulsione dall’abitacolo del mezzo dopo lo schianto. 2 erano trasportati su una moto. 7 bambini sono stati travolti con la loro bicicletta (4 nel 2014). 9 erano a piedi per strada in netto miglioramento rispetto ai 25 nel 2014 e 18 nel 2013.

Ma quali sono le strade più a rischio per i piccoli? Sono 480 gli incidenti avvenuti nei centri urbani, (49,5%) nei quali hanno perso la vita 13 bambini, 31%, (26 nel 2014) e 549 sono rimasti feriti (45%), un dato che sfata l’idea che le strade urbane vedano solo incidenti non gravi.

Situazione drammatica anche per quanto riguarda i pedoni: "Non c'è una cultura di rispetto per il più debole, e il pedone in strada è la parte debole - dice Biserni -. Dico sempre che nasciamo pedoni, come bambini, e poi finiamo la nostra vita sempre come pedoni. Ad essere colpiti, quindi, sono le fasce più deboli. Manca totalmente il rispetto. Per dire: in prossimità delle strisce pedonali, si ferma solo il 34% dei mezzi, il resto va dritto o fa lo slalom. Se non c'è il rosso, le strisce è come se non esistessero. Manca anche la segnaletica e l'illuminazione è quanto mai carente. Ogni anno muoiono circa 570 pedoni in Italia, due al giorno, e 60 in media finiscono in ospedale".

 

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