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Randagi avvelenati a Palermo, indagini della polizia municipale

Gli animali sono stati rimossi dalla ditta convenzionata con il Comune e trasferiti presso l’Istituto Zooprofilatico per l’esame autoptico

PALERMO. Sono in corso le indagini del nucleo cinofili della polizia municipale, coordinato dal Comandante Vincenzo Messina, per accertare le cause ed individuare chi ha causato l’avvelenamento di tre cani randagi, ieri mattina in via Padre Kolbe, nel quartiere Settecannoli.  Saranno gli esiti dell’autopsia, a chiarire le circostanze del decesso dei cani, se hanno ingerito o inalato sostanze velenose.  

Ieri mattina, quando gli agenti sono giunti sul posto, su segnalazione pervenuta alla sala operativa della polizia di stato che ha inviato una volante, hanno trovato due cani esanimi ai margini della strada.  Da un’ispezione dei luoghi, non è stata riscontrata alcuna presenza di esche o bocconi avvelenati, mentre nascosto tra i cespugli, oltre un muretto di recinzione di un vicino appezzamento di un terreno incolto, gli agenti hanno rinvenuto un terzo cane deceduto.

 Le tre carcasse sono state rimosse dalla ditta convenzionata con il Comune e trasferite presso l’Istituto Zooprofilatico, per l’esame autoptico.  Al canile, nel primo pomeriggio, un volontario ha consegnato un cane prelevato dalla stessa zona che manifestava sintomi di avvelenamento.  E’ un meticcio nero, privo di microchip, che pur dichiarato fuori pericolo di morte da parte dei veterinari, rimane in osservazione con la somministrazione di cure per eliminare il tremore convulsivo accusato.  In attesa di conoscerne i risultati, il nucleo cinofili ha avviato le indagini, ed in tal senso, fa appello alla sensibilità dei cittadini residenti in zona, di riferire particolari o informazioni verosimilmente utili, a scoprire l’autore o gli autori di un vile gesto che se perpetrato potrebbe avere ripercussioni sulla salute pubblica.

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