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Giallo sulla morte di un operaio a Palermo, disposta l'autopsia

sicurezza lavoro

PALERMO. Sarà l’autopsia a chiarire come è morto Giovanni Calì, operaio arrivato senza vita all’ospedale Villa Sofia. Su cosa sia successo al padre di Vincenza, atleta delle Fiamme Azzurre, la Procura vuole vederci chiaro.

Il pm Francesco Del Bene questa mattina ha conferito l’incarico alla dottoressa Nuccia Albano. Ci sono infatti versioni contrastanti su dove si trovasse l’uomo nel momento in cui ha avuto un malore, se era nella casa dove stava lavorando o per strada. Calì era l’operaio di un’impresa edile che sta realizzando alcune opere di ristrutturazione in un appartamento in via dei Nebrodi.

Quando sono arrivati a Villa Sofia, i colleghi della vittima hanno riferito di aver sentito una macchina sgommare e fuggire prima di trovare Calì accasciato a terra. Ma l’ipotesi di un investimento non trova riscontri e gli inquirenti tendono ad escluderla.

I medici di Villa Sofia hanno riscontrato un ematoma alla testa. Non si sa se dovuto alla caduta per un malore o a un incidente sul lavoro. La procura ha intanto inviato gli ispettori del lavoro all’impresa dove lavorava Calì per chiarire la sua posizione come dipendente.

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