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Cameraman palermitano morto a Madrid, il medico legale: fu suicidio

Secondo l'anatomopatologo, il cadavere di Mario Biondo non avrebbe segni nè di violenza nè di pressione

PALERMO. Prende sempre più corpo la tesi che si sia suicidato il cameraman palermitano Mario Biondo, trovato morto impiccato nella sua abitazione di Madrid a maggio del 2013. Il medico legale Paolo Procaccianti, che eseguì l'autopsia dopo la riesumazione del cadavere disposta dalla Procura di Palermo, ha depositato la relazione sulle foto del corpo del giovane e della scena del delitto che le autorità giudiziarie iberiche hanno messo a disposizione dei pm siciliani.

Secondo l'anatomopatologo, il cadavere non avrebbe segni nè di violenza nè di pressione: il ragazzo, dunque, si sarebbe stretto da solo la pashmina di seta attorno al collo, dopo averla attaccata alla libreria. Una conclusione che conferma quanto già ipotizzato da Procaccianti dopo l'autopsia.

Le immagini del corpo e della stanza in cui fu trovato sono state consegnate ai sostituti procuratori palermitani Geri Ferrara e Claudio Camilleri dagli investigatori spagnoli durante l'ultima rogatoria effettuata dai magistrati a Madrid.

Biondo era sposato con una nota giornalista spagnola, Raquel Sanchez Silva, che i due magistrati, nei mesi scorsi, sono tornati a interrogare per la seconda volta. Oltre al consulente della Procura sta esaminando le foto anche la criminologa Roberta Bruzzone, incaricata dai familiari del cameraman.

Gli investigatori spagnoli chiusero il caso sostenendo la tesi del suicidio. Dopo l'esposto dei familiari di Biondo i pm di Palermo aprirono un'inchiesta, disposero la riesumazione del corpo e, in rogatoria, ascoltarono diversi testimoni.  Nell'ultimo viaggio a Madrid venne risentita anche la moglie del cameraman per approfondire alcune incongruenze presenti nei suoi racconti: a partire dall'ora in cui avrebbe saputo della morte del giovane marito.

La Sanchez ha raccontato di avere chiesto alla domestica di controllare se Biondo stesse bene perché non aveva sue notizie da ore e di avere appreso dalla donna del decesso alle 17 del 30 maggio 2013. Alcuni testimoni, invece, sostengono che la scoperta del corpo senza vita risalisse alla mattina dello stesso giorno. Inoltre la donna, che si sarebbe dovuta operare a Plascenzia ed era partita da Madrid per raggiungere uno zio la sera del 29 maggio, sarebbe arrivata a destinazione solo la mattina del 30 maggio.

Dalle indagini e dalle analisi delle conversazioni via email e sms dei due coniugi è emerso che, al contrario di quanto detto dalla vedova, i due erano in crisi e che il cameraman aveva scoperto di essere stato tradito. La giornalista ha inoltre raccontato di avere scoperto dal telefonino del marito che questi, poche ore prima di morire aveva chiamato uno spacciatore; dall'autopsia sono emersi segni di uso di droga e alcol. In realtà dai tabulati risulta che Biondo chiamò una donna e un'agenzia immobiliare. Gli investigatori italiani hanno poi accertato che un ingegnere informatico, parente della Sanchez, avrebbe controllato il pc di Biondo.

La donna ha sempre dichiarato di avere controllato personalmente il computer del marito. Il pc sarebbe stato usato inoltre dopo il decesso. Restano dunque le contraddizioni nel racconto della vedova e la certezza dei familiari del giovane che escludono avesse motivi per suicidarsi. Contraddizioni che dovranno essere valutate dai pm alla luce delle conclusioni del medico legale.

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